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al testo di Anna Laura Longo
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Abitacolo denso e onnicomprensivo: nell'artista la Mano è nuda e ferrea visione o inarcato àmbito di cecità, dove il tempo a tratti si addensa per proficue e agili trasmutazioni. Terra di connettivo tra il nucleo fertile di una mente-spazio ed il senso acerbo o ipermaturo di un vissuto magico, esperienziale. La Mano è vivo suolo scosceso, è promessa mitica di un plausibile sforzo realizzativo, risultato di calde accensioni e talora emblema di vastità. La Mano è un' àncora, che accetta il pegno di un cocente sogno ancestrale e sceglie il moto o l'istante etereo e sospensivo di una latente espressività. Insegue rapida un suo flusso abile e indagatorio, inesplicabile o in parte misterico. Talvolta è Attesa liberata in gènesi o fluttuazioni. In una redistribuzione audace di intenti si fa corpo in configurazione: attraente perno di libertà. |
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